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CHE COS’È
L’alcol alimentare (alcol etilico o etanolo) è una sostanza che deriva dalla fermentazione degli zuccheri contenuti nella frutta (uva) oppure degli amidi di cui sono ricchi cereali (malto, riso) e tuberi ed è presente nelle bevande in diverse concentrazioni: birra dal 4% al 10%; vino dal 10% al 15%; superalcolici dal 30% al 75%. A queste si aggiungono i cocktails e i drinks la cui percentuale è varia e dipende dalle dosi dei singoli componenti utilizzati.
AZIONI, EFFETTI E RISCHI
L’alcol è rapidamente assorbito dall’apparato digerente ed entro 5 minuti può già essere rilevato nel sangue anche se il picco di concentrazione ematica si verifica a circa 30 min dall’ingestione. Il fegato ne metabolizza il 90%, mentre il restante 10% viene escreto attraverso la respirazione, l’urina e il sudore. Una volta entrato nel corpo, influisce su tutto l’organismo provocando diverse reazioni: calo delle inibizioni e innalzamento del tono dell’umore, caduta in uno stato di momentanea depressione, intossicazione anche con piccole quantità, ma cosa ben più importante rallentamento delle funzioni vitali e abbassamento della percezione del rischio.
Sul sistema cardiocircolatorio provoca vasodilatazione cutanea e aumento del flusso sanguigno nello stomaco, con perdita di calore e diminuzione della temperatura corporea (ipotermia). A livello cardiaco provoca aritmie e deprime la contrattilità del muscolo cardiaco, aumentando inoltre la pressione sanguigna (ipertensione e rischi correlati).
A livello gastroenterico provoca un aumento della secrezione salivare e gastrica, un cattivo assorbimento a livello intestinale nonché una diminuzione degli enzimi digestivi. L’alcol ha un effetto tossico sul pancreas, ma i maggiori effetti negativi si osservano nel fegato a causa dell’accumulo di grasso (steatosi). Il danno progredisce poi verso la necrosi e la fibrosi, che sono irreversibili (cirrosi).
Un uso cronico predispone a risposte neuronali adattive all’etanolo che provocano prima l’aumento della tolleranza poi, se instaurata una dipendenza, i sintomi di astinenza che possono portare ad alterazioni percettive, delirium tremens e in alcuni casi a crisi epilettiche.
In caso di ingestione di grandi quantità di alcol, i sintomi variano: difficoltà a camminare e parlare, vertigini, vomito, tremori e diminuzione del livello di coscienza (che può anche portare al coma e alla morte per arresto cardio-respiratorio).
Negli uomini, un’intossicazione acuta o cronica porta ad un’alterata funzionalità dell’ipotalamo che induce inibizione della sintesi steroidea testicolare e, successivamente, all’impotenza. Nelle donne può provocare diminuzione della libido, della lubrificazione vaginale ed alterazioni del ciclo mestruale. L’assunzione cronica di alcol in gravidanza provoca effetti tossici gravi sull’embrione e sul feto, comportando un aumentato rischio di aborto spontaneo nei primi tre mesi. Inoltre, il bambino può andare incontro alla sindrome alcolica fetale, con microcefalia, rallentamento della crescita, iperattività, deficit dell’attenzione, ritardo mentale e disfunzioni dell’apprendimento.
INDICAZIONI E PRECAUZIONI
Secondo diversi studi, il rischio derivante dal consumo di alcol sarebbe stimabile in base al numero di Unità Alcoliche (12 gr di etanolo) consumate in media al giorno:
- Uomini > 2/3 UA
- Donne > 1/2 UA.
Tali dosi sono approssimative e soggette a numerose variabili: sesso, età, peso, condizione fisica, condizione mentale, ecc.
Un ulteriore indicatore da tenere in considerazione è il tasso alcolico che scende in media di circa 0.15-0.2 g/l ogni ora.
Bere lentamente e in un arco di tempo maggiore impedisce che si giunga ad alti livelli di alcol nel sangue e quindi riduce la possibilità di conseguenze negative. Lo stesso vale se lo stomaco è pieno.
Secondo uno studio effettuato nel 2001 ed apparso sulla rivista “Alcoholism: Clinical and Experimental Research”, nelle donne mancherebbe uno dei tre componenti dell’enzima responsabile della digestione e ciò spiegherebbe, in parte, la minor sopportazione all’alcol, in quanto rimarrebbe in circolo per più tempo.
Poiché l’alcol è un depressore del sistema nervoso centrale, deve essere evitato in combinazione con altri depressivi (tranquillanti, benzodiazepine, GHB, ketamina…). I mix di alcol e stimolanti quali MDMA (ecstasy) e anfetamine (speed) aumentano la tendenza alla disidratazione, andando incontro al rischio del cosiddetto “colpo di calore”.
In caso di intossicazione, si deve smettere di bere immediatamente e prendere della vitamina B (presente nei succhi e nella frutta). L’insorgenza di conati di vomito è un segno che l’organismo non tollera più la quantità di alcol introdotta; non bisogna esitare a chiamare il medico o il 118 nel caso di malesseri gravi.